Tra le riflessioni più interessanti che ho letto sull’apertura natalizia degli i…

Tra le riflessioni più interessanti che ho letto sull’apertura natalizia degli i...

Tra le riflessioni più interessanti che ho letto sull’apertura natalizia degli impianti da sci, si distingue quella di Paolo Cognetti. Condivido con voi un passaggio dell'articolo:

‹‹(…) le piste da sci stanno alla montagna come le spiagge a pagamento stanno al mare. Al mare si può nuotare, passeggiare, andare in barca, sedersi su uno scoglio a leggere un libro, trovarsi una spiaggia libera e fare tante altre cose che non siano affittare un ombrellone e una sdraio fino all'ora di andare al bar, e così in montagna. Si può camminare sulla neve o sui sentieri, vagabondare per i boschi o sedersi al sole, si può ciaspolare e perfino sciare dove non serve il biglietto e non c'è la funivia: strano a dirsi, ma lo sci non è nato sulle piste. Ed è molto più bello praticarlo dove la montagna non è stata ridotta a un'autostrada. (…)
Forse è l'occasione buona per scoprire se un'altra montagna è possibile – con un turismo che consumi meno, invada meno, passi meno di fretta, e si trasformi almeno in parte in un ripopolamento, portando alla montagna non solo clienti e denaro ma umanità e cultura. Quella montagna fuoripista per favore non chiudetela›› (La Repubblica, 25/11/2020).

📖: per chi fosse interessato ad approfondire l'argomento
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